mercoledì 11 marzo 2009

Tra i contrari Ignazio Marino: sono sbigottito, si rischia di aumentare la conflittualità tra medico e paziente

Corriere della Sera 11.3.09
Testamento biologico
Voto in commissione, la Bianchi tra gli «aperturisti»
«Fine vita», sì al consenso informato
E il Pd si spacca: 3 su 9 si astengono
Tra i contrari Ignazio Marino: sono sbigottito, si rischia di aumentare la conflittualità tra medico e paziente
di Alessandro Trocino

ROMA — Il senatore del Pdl Enzo Ghigo, uscendo dalla commissione Sanità, lo dice chiaramente: «Abbiamo fatto un passo avanti. Ora si può discutere anche sul divieto di idratazione e alimentazione, insieme ai cattolici del Pd più sensibili». Il passo avanti è l'inserimento esplicito del consenso informato nel testo sul testamento biologico presentato dal governo e votato a grande maggioranza. Un successo del Pd, che lo chiedeva da giorni come punto irrinunciabile. Ma paradossalmente anche un successo per il Pdl, perché con questa mossa strategica riesce ad aprire una spaccatura tra i democratici: della pattuglia di nove senatori, sei votano contro, ma tre fanno un'apertura di credito e si astengono. Oggi pomeriggio si vota sul punto più delicato della legge, quello su alimentazione e idratazione artificiale. Qui la spaccatura tra i poli è più forte: difficile un tentativo mediazione, più probabilmente rimandato all'Aula.
I tre astenuti del Pd sono Dorina Bianchi, capogruppo in Commissione. Daniele Bosone, uno dei pontieri più abili e apprezzati finora. E Claudio Gustavino, senatore vicino a Rutelli. «Incredibile — commenta la radicale Donatella Poretti — Gustavino si è astenuto anche sul consenso informato, una citazione letterale dell'articolo 32 della Costituzione». La Poretti giudica però «dignitoso» il comportamento del Pd e spiega il perché del voto contrario, nonostante il successo sul consenso informato: «Resta l'obbrobrio di definire la vita umana un diritto indisponibile. Tra l'altro, formulata così, la norma è in contrasto con la legge 194, sull'aborto». I radicali ieri hanno anche lanciato l'«ostruzionismo partecipativo»: si può diventare «senatori per due ore», proponendo emendamenti al ddl sul sito www.lucacoscioni. it.
Tra i contrari all'articolo 1 c'è Ignazio Marino, che contesta l'atteggiamento della maggioranza: «Con questo articolo si rischia un aumento della conflittualità tra medico e paziente. Sono sbigottito: non capisco perché non ci sia nessuna disponibilità ad accogliere emendamenti, che non cambiano la filosofia, ma che almeno aiutano a migliorare il testo».
Parere diverso da quello di Bosone. Che è soddisfatto delle aperture: «Il Pd deve rivendicare di aver fatto cambiare volto all'articolo 1, rendendolo meno ideologico. Ma è questione di sensibilità: c'è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto». Sono le «due anime del Pd», come le chiama il relatore Raffaele Calabrò, del Pdl. Anch'esso diviso: ieri Sandro Bondi ha invitato «ad ascoltare anche le ragioni di papà Englaro ». Questa mattina alle 9.30 il Pd riunisce il gruppo. A seguire si incontrano gli ex popolari, convocati da Franco Marini.

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