venerdì 6 marzo 2009

Nuovo rinvio per il ddl. Braccio di ferro su volontà del malato e ruolo del medico

La Repubblica 6.3.09
Bossi al Pd: doveroso l’accordo sul fine-vita
Nuovo rinvio per il ddl. Braccio di ferro su volontà del malato e ruolo del medico
Bianchi: "Se non cambia l’articolo 1 non lo voterò". D’Alema: è una legge mostruosa
di c.l.

ROMA - Nuovo rinvio, questa volta di cinque giorni, per favorire un´intesa sul testamento biologico. Al Senato la commissione Sanità che esamina il ddl e il suo carico di 553 emendamenti prende altro tempo. La maggioranza apre spiragli di confronto su due nodi delicati del testo, il consenso informato e la nutrizione artificiale. Ma il Pd resta cauto, pone le sue condizioni, non giudica quelle delle vere aperture.
E in attesa della ripresa del confronto, martedì prossimo, Umberto Bossi lancia più che un semplice invito ai contendenti: «Bisogna assolutamente trovare un accordo» possibilmente «ragionando». Massimo D´Alema resta scettico: «Se non si corregge questa proposta mostruosa il rischio è fare una norma che ci mette al di fuori dei paesi civili». E, un po´ a sorpresa, anche la cattolica del Pd Dorina Bianchi, reduce dal faccia a faccia di pochi giorni fa col segretario Franceschini, cambia registro: «Se la maggioranza non accoglie le nostre richieste di modifica sull´articolo 1, non sarò più disposta a votare questo testo». Tanto che perfino il suo "avversario" interno, Ignazio Marino, ammette che la collega «ha cambiato atteggiamento, anche se sarebbe stato preferibile come capogruppo qualcuno che condividesse la linea del partito». Il presidente del Senato Renato Schifani si dice fiducioso, l´intesa è possibile e «la concessione di più tempo favorisce il confronto costruttivo».
Si riprenderà con la riunione informale tra i capigruppo che il presidente della commissione Sanità, Antonio Tomassini, ha convocato per martedì. Per l´aula, il 18 marzo, c´è tempo. Ieri mattina il Pd si è presentato in commissione con un emendamento, prima firmataria la Finocchiaro, con cui si precisa che «l´attività medica è esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute», come già dispone il testo del Pdl, aggiungendo che quell´attività tuttavia deve essere «sempre subordinata all´espressione del consenso informato». Nessun accanimento, ma rispetto della volontà del malato, in sostanza. Proposta che tuttavia il relatore Calabrò (Pdl) ha giudicato «inaccettabile». Il democratico Marino non esclude il ricorso all´ostruzionismo e la Finocchiaro rincara mette in guardia: «Se si tenta di eludere questo principio, allora non possiamo intenderci. Occorre un cambiamento di filosofia». Il nodo resta. Il Pdl invece apre su idratazione e nutrizione: «Stiamo lavorando per trovare posizioni comuni, credo che arriveremo a un accordo» sostiene Calabrò. E lo spera il senatore valdese del Pdl Lucio Malana, che annuncia che il suo sarà un voto «del tutto libero da vincoli» e spera che nel partito non prevalga la linea «collaterale al Vaticano». I costituzionalisti riuniti da Astrid di Giuliano Amato intravedono già la possibilità di un ricorso alla Consulta dopo il varo della legge.
(c.l.)

Repubblica 6.3.09

Nessun commento: