La Repubblica 1.3.09
"La Bianchi come il mullah Omar" Bonino accusa, il Pd chiede rispetto
La capogruppo replica: i radicali sono veri ayatollah
Fioroni: se vanno avanti così, poi sarà difficile convivere nello stesso gruppo
di Giovanna Casadio
ROMA - Dorina ha detto che «la vita non è un bene che appartiene a uno solo, al singolo individuo ma alla collettività». Era appena morta Eluana Englaro, e la senatrice Dorina Bianchi, neo capogruppo del Pd in commissione Sanità, marcava così l´intransigenza cattolica. Emma Bonino se l´è segnato. E ieri, dal palco del congresso del partito, la leader storica dei Radicali le ha affibbiato un soprannome: «La mia collega Dorina Bianchi non è diversa dal mullah Omar, che decide lui chi si suicida saltando in aria». Dorina/mullah non ci ride su e non porge l´altra guancia: «Beh, se io sono il mullah Omar, loro sono ayatollah laicisti, talebani. Non me l´aspettavo però, un attacco così duro da Bonino. Dobbiamo abbassare i toni sul testamento biologico, e invece cosa fanno i laicisti? Li alzano, strumentalizzano». Emma e Dorina stanno nello stesso gruppo dei Democratici, su opposte sponde, come appare. Bonino, che è una donna d´acciaio, e i talebani li visti da vicino come osservatrice Onu in Afghanistan nel 2005, sferra l´attacco sul testamento di fine-vita accolto dalle ovazioni della platea radicale: «Capite bene che se una dice così, è forse meglio ritirare fuori l´Habeas Corpus, quella dichiarazione non l´avevo sentita da tanto tempo. In base a quella i peggiori regimi collettivisti si sono imposti in alcuni periodi della storia. Stiamo attenti a dove stiamo andando», avverte gli amici e compagni di strada del Pd.
Non è un accostamento del tutto inedito. Su YouTube circola la foto della bionda Dorina con relativa dichiarazione pro-life paragonata a una frase di Hitler: «La vita è della nazione». Ovvio che la Bianchi sia irritata; lei propone una «terza via, un po´ diversa da quella di Francesco Rutelli», un lodo per risolvere la questione dell´idratazione e dell´alimentazione forzata ai malati terminali: tenere conto della volontà individuale nel testamento ma in modo non perentorio, l´ultima parola sia di medici e familiari. La difende Beppe Fioroni, il leader ex Ppi nella cui corrente si colloca ormai Dorina. «Bonino è superficiale e mi preoccupa, sulla bioetica non può esserci una linea di partito - ribadisce Fioroni - c´è un orientamento prevalente ma la libertà di coscienza ha piena cittadinanza e vale per i Radicali come per i cattolici». Però, è la postilla: «Bonino porti rispetto, del resto se i Radicali presenteranno alle elezioni europee una loro lista non vedo come possano continuare a restare nel Pd. E attenti. perché il testamento biologico è una cartina al tornasole e non va sottovalutato per la tenuta del Pd».
Bonino ha chiesto anche una moratoria sul testamento biologico perché «nella fretta e nell´urgenza si stavano verificando tentativi di mediazione in cui anche l´italiano era rimasto fuori dalla porta, illegibili». E qui, il vice presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda conferma l´apertura: «Se il centrodestra chiede un tempo definito, per obiettivi precisi e togliendo di mezzo questioni inaccettabili. non ci irrigidiremo». Si vedrà martedì, in conferenza dei capigruppo. Nel Pd anche la teodem Paola Binetti è per darsi un po´ di tempo e riflettere. «ma prima delle europee bisogna decidere, così a Strasburgo si viene eletti con posizioni chiare e parole nette. L´autodeterminazione sta diventando un totem». E Renzo Lusetti contro Bonino: «Offensivo e indegno paragonare Dorina al mullah Omar. È il momento di rivedere il rapporto con i Radicali».
La capogruppo replica: i radicali sono veri ayatollah
Fioroni: se vanno avanti così, poi sarà difficile convivere nello stesso gruppo
di Giovanna Casadio
ROMA - Dorina ha detto che «la vita non è un bene che appartiene a uno solo, al singolo individuo ma alla collettività». Era appena morta Eluana Englaro, e la senatrice Dorina Bianchi, neo capogruppo del Pd in commissione Sanità, marcava così l´intransigenza cattolica. Emma Bonino se l´è segnato. E ieri, dal palco del congresso del partito, la leader storica dei Radicali le ha affibbiato un soprannome: «La mia collega Dorina Bianchi non è diversa dal mullah Omar, che decide lui chi si suicida saltando in aria». Dorina/mullah non ci ride su e non porge l´altra guancia: «Beh, se io sono il mullah Omar, loro sono ayatollah laicisti, talebani. Non me l´aspettavo però, un attacco così duro da Bonino. Dobbiamo abbassare i toni sul testamento biologico, e invece cosa fanno i laicisti? Li alzano, strumentalizzano». Emma e Dorina stanno nello stesso gruppo dei Democratici, su opposte sponde, come appare. Bonino, che è una donna d´acciaio, e i talebani li visti da vicino come osservatrice Onu in Afghanistan nel 2005, sferra l´attacco sul testamento di fine-vita accolto dalle ovazioni della platea radicale: «Capite bene che se una dice così, è forse meglio ritirare fuori l´Habeas Corpus, quella dichiarazione non l´avevo sentita da tanto tempo. In base a quella i peggiori regimi collettivisti si sono imposti in alcuni periodi della storia. Stiamo attenti a dove stiamo andando», avverte gli amici e compagni di strada del Pd.
Non è un accostamento del tutto inedito. Su YouTube circola la foto della bionda Dorina con relativa dichiarazione pro-life paragonata a una frase di Hitler: «La vita è della nazione». Ovvio che la Bianchi sia irritata; lei propone una «terza via, un po´ diversa da quella di Francesco Rutelli», un lodo per risolvere la questione dell´idratazione e dell´alimentazione forzata ai malati terminali: tenere conto della volontà individuale nel testamento ma in modo non perentorio, l´ultima parola sia di medici e familiari. La difende Beppe Fioroni, il leader ex Ppi nella cui corrente si colloca ormai Dorina. «Bonino è superficiale e mi preoccupa, sulla bioetica non può esserci una linea di partito - ribadisce Fioroni - c´è un orientamento prevalente ma la libertà di coscienza ha piena cittadinanza e vale per i Radicali come per i cattolici». Però, è la postilla: «Bonino porti rispetto, del resto se i Radicali presenteranno alle elezioni europee una loro lista non vedo come possano continuare a restare nel Pd. E attenti. perché il testamento biologico è una cartina al tornasole e non va sottovalutato per la tenuta del Pd».
Bonino ha chiesto anche una moratoria sul testamento biologico perché «nella fretta e nell´urgenza si stavano verificando tentativi di mediazione in cui anche l´italiano era rimasto fuori dalla porta, illegibili». E qui, il vice presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda conferma l´apertura: «Se il centrodestra chiede un tempo definito, per obiettivi precisi e togliendo di mezzo questioni inaccettabili. non ci irrigidiremo». Si vedrà martedì, in conferenza dei capigruppo. Nel Pd anche la teodem Paola Binetti è per darsi un po´ di tempo e riflettere. «ma prima delle europee bisogna decidere, così a Strasburgo si viene eletti con posizioni chiare e parole nette. L´autodeterminazione sta diventando un totem». E Renzo Lusetti contro Bonino: «Offensivo e indegno paragonare Dorina al mullah Omar. È il momento di rivedere il rapporto con i Radicali».
"La Bianchi come il mullah Omar" Bonino accusa, il Pd chiede rispetto
La capogruppo replica: i radicali sono veri ayatollah
Fioroni: se vanno avanti così, poi sarà difficile convivere nello stesso gruppo
di Giovanna Casadio
ROMA - Dorina ha detto che «la vita non è un bene che appartiene a uno solo, al singolo individuo ma alla collettività». Era appena morta Eluana Englaro, e la senatrice Dorina Bianchi, neo capogruppo del Pd in commissione Sanità, marcava così l´intransigenza cattolica. Emma Bonino se l´è segnato. E ieri, dal palco del congresso del partito, la leader storica dei Radicali le ha affibbiato un soprannome: «La mia collega Dorina Bianchi non è diversa dal mullah Omar, che decide lui chi si suicida saltando in aria». Dorina/mullah non ci ride su e non porge l´altra guancia: «Beh, se io sono il mullah Omar, loro sono ayatollah laicisti, talebani. Non me l´aspettavo però, un attacco così duro da Bonino. Dobbiamo abbassare i toni sul testamento biologico, e invece cosa fanno i laicisti? Li alzano, strumentalizzano». Emma e Dorina stanno nello stesso gruppo dei Democratici, su opposte sponde, come appare. Bonino, che è una donna d´acciaio, e i talebani li visti da vicino come osservatrice Onu in Afghanistan nel 2005, sferra l´attacco sul testamento di fine-vita accolto dalle ovazioni della platea radicale: «Capite bene che se una dice così, è forse meglio ritirare fuori l´Habeas Corpus, quella dichiarazione non l´avevo sentita da tanto tempo. In base a quella i peggiori regimi collettivisti si sono imposti in alcuni periodi della storia. Stiamo attenti a dove stiamo andando», avverte gli amici e compagni di strada del Pd.
Non è un accostamento del tutto inedito. Su YouTube circola la foto della bionda Dorina con relativa dichiarazione pro-life paragonata a una frase di Hitler: «La vita è della nazione». Ovvio che la Bianchi sia irritata; lei propone una «terza via, un po´ diversa da quella di Francesco Rutelli», un lodo per risolvere la questione dell´idratazione e dell´alimentazione forzata ai malati terminali: tenere conto della volontà individuale nel testamento ma in modo non perentorio, l´ultima parola sia di medici e familiari. La difende Beppe Fioroni, il leader ex Ppi nella cui corrente si colloca ormai Dorina. «Bonino è superficiale e mi preoccupa, sulla bioetica non può esserci una linea di partito - ribadisce Fioroni - c´è un orientamento prevalente ma la libertà di coscienza ha piena cittadinanza e vale per i Radicali come per i cattolici». Però, è la postilla: «Bonino porti rispetto, del resto se i Radicali presenteranno alle elezioni europee una loro lista non vedo come possano continuare a restare nel Pd. E attenti. perché il testamento biologico è una cartina al tornasole e non va sottovalutato per la tenuta del Pd».
Bonino ha chiesto anche una moratoria sul testamento biologico perché «nella fretta e nell´urgenza si stavano verificando tentativi di mediazione in cui anche l´italiano era rimasto fuori dalla porta, illegibili». E qui, il vice presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda conferma l´apertura: «Se il centrodestra chiede un tempo definito, per obiettivi precisi e togliendo di mezzo questioni inaccettabili. non ci irrigidiremo». Si vedrà martedì, in conferenza dei capigruppo. Nel Pd anche la teodem Paola Binetti è per darsi un po´ di tempo e riflettere. «ma prima delle europee bisogna decidere, così a Strasburgo si viene eletti con posizioni chiare e parole nette. L´autodeterminazione sta diventando un totem». E Renzo Lusetti contro Bonino: «Offensivo e indegno paragonare Dorina al mullah Omar. È il momento di rivedere il rapporto con i Radicali».
La capogruppo replica: i radicali sono veri ayatollah
Fioroni: se vanno avanti così, poi sarà difficile convivere nello stesso gruppo
di Giovanna Casadio
ROMA - Dorina ha detto che «la vita non è un bene che appartiene a uno solo, al singolo individuo ma alla collettività». Era appena morta Eluana Englaro, e la senatrice Dorina Bianchi, neo capogruppo del Pd in commissione Sanità, marcava così l´intransigenza cattolica. Emma Bonino se l´è segnato. E ieri, dal palco del congresso del partito, la leader storica dei Radicali le ha affibbiato un soprannome: «La mia collega Dorina Bianchi non è diversa dal mullah Omar, che decide lui chi si suicida saltando in aria». Dorina/mullah non ci ride su e non porge l´altra guancia: «Beh, se io sono il mullah Omar, loro sono ayatollah laicisti, talebani. Non me l´aspettavo però, un attacco così duro da Bonino. Dobbiamo abbassare i toni sul testamento biologico, e invece cosa fanno i laicisti? Li alzano, strumentalizzano». Emma e Dorina stanno nello stesso gruppo dei Democratici, su opposte sponde, come appare. Bonino, che è una donna d´acciaio, e i talebani li visti da vicino come osservatrice Onu in Afghanistan nel 2005, sferra l´attacco sul testamento di fine-vita accolto dalle ovazioni della platea radicale: «Capite bene che se una dice così, è forse meglio ritirare fuori l´Habeas Corpus, quella dichiarazione non l´avevo sentita da tanto tempo. In base a quella i peggiori regimi collettivisti si sono imposti in alcuni periodi della storia. Stiamo attenti a dove stiamo andando», avverte gli amici e compagni di strada del Pd.
Non è un accostamento del tutto inedito. Su YouTube circola la foto della bionda Dorina con relativa dichiarazione pro-life paragonata a una frase di Hitler: «La vita è della nazione». Ovvio che la Bianchi sia irritata; lei propone una «terza via, un po´ diversa da quella di Francesco Rutelli», un lodo per risolvere la questione dell´idratazione e dell´alimentazione forzata ai malati terminali: tenere conto della volontà individuale nel testamento ma in modo non perentorio, l´ultima parola sia di medici e familiari. La difende Beppe Fioroni, il leader ex Ppi nella cui corrente si colloca ormai Dorina. «Bonino è superficiale e mi preoccupa, sulla bioetica non può esserci una linea di partito - ribadisce Fioroni - c´è un orientamento prevalente ma la libertà di coscienza ha piena cittadinanza e vale per i Radicali come per i cattolici». Però, è la postilla: «Bonino porti rispetto, del resto se i Radicali presenteranno alle elezioni europee una loro lista non vedo come possano continuare a restare nel Pd. E attenti. perché il testamento biologico è una cartina al tornasole e non va sottovalutato per la tenuta del Pd».
Bonino ha chiesto anche una moratoria sul testamento biologico perché «nella fretta e nell´urgenza si stavano verificando tentativi di mediazione in cui anche l´italiano era rimasto fuori dalla porta, illegibili». E qui, il vice presidente dei senatori Pd, Luigi Zanda conferma l´apertura: «Se il centrodestra chiede un tempo definito, per obiettivi precisi e togliendo di mezzo questioni inaccettabili. non ci irrigidiremo». Si vedrà martedì, in conferenza dei capigruppo. Nel Pd anche la teodem Paola Binetti è per darsi un po´ di tempo e riflettere. «ma prima delle europee bisogna decidere, così a Strasburgo si viene eletti con posizioni chiare e parole nette. L´autodeterminazione sta diventando un totem». E Renzo Lusetti contro Bonino: «Offensivo e indegno paragonare Dorina al mullah Omar. È il momento di rivedere il rapporto con i Radicali».
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