martedì 10 marzo 2009

Firenze, Englaro cittadino onorario.

l’Unità 10.3.09
Il consiglio comunale approva la proposta del socialista Falciani
Il gruppo del Pd si spacca in tre. Sconfessati Renzi e Domenici
Firenze, Englaro cittadino onorario. Ma il Pd si spacca in tre
Duro il commento della Diocesi fiorentina, che parla di «atto nefasto e distruttivo».

Beppino Englaro, padre di Eluana, è da ieri cittadino onorario di Firenze. Così ha deciso il consiglio comunale di Palazzo Vecchio approvando la proposta del consigliere socialista Alessandro Falciani. Il gruppo del Pd si è spaccato in tre tra astenuti, favorevoli e contrari. Ed è andato contro l’auspicio del sindaco Leonardo Domenici che chiedeva di trovare un altro modo per esprimere solidarietà a Beppino. Anche il candidato a succedere a Domenici, Matteo Renzi del Pd, si era espresso negativamente sull’ipotesi. La Diocesi fiorentina parla di atto «nefasto, offensivo e autodistruttivo».
Gli astenuti sono Paolo Imperlati (Pd), la presidente della commissione sanità del Pd Susanna Agostini e Ugo Caffaz, sempre del Pd. Caffaz, Agostini e il vicecapogruppo del Pd Gianni Amunni avevano cercato di mediare tra la loro volontà, come quella di molti altri del gruppo, di votare a favore della cittadinanza e quella di tenere nel dovuto conto la proposta del sindaco, ma senza riuscirvi. A votare a favore della proposta di Falciani sono stati gli ex Ds del Pd, la Sinistra, il Ps, Prc, i Verdi, il Pdci e Unaltracittà. Che non non hanno tenuto conto, oltre che dell’auspicio del sindaco, anche di quello del candidato a succedere a Domenici, Matteo Renzi, contrario alla cittadinanza onoraria a Beppino Englaro. In aula Pdl e Udc hanno votato contro la cittadinanza ad Englaro e i democratici Di Giorgi, Balata, Ricci, Nardella e Carrai.
«Matteo, non ce l’abbiamo fatta»
Se Dario Franceschini in mattinata aveva chiamato il segretario regionale del Pd Andrea manciulli per invitare il gruppo dei democratici di Palazzo Vecchio ad evitare spaccature sul caso Englaro (idem i segretari comunale e cittadino Giacomo Billi e Simone Naldoni con la capogruppo Di Giorgi), ieri sera dopo il consiglio comunale Nardella ha chiamato Renzi. Dicendogli: «Matteo, non ce l’abbiamo fatta». Già ieri, in tarda serata, in una nota, è arrivata la «scomunica» della Diocesi fiorentina, che parla di «un atto nefasto, offensivo e distruttivo». Continuando: «Una maggioranza, peraltro sfilacciata, del Consiglio comunale ha pensato bene di dare un tono di protagonismo a un finale di legislatura problematico. Opporsi a questa improvvida decisione non vuole dire opporsi alla persona del signor Englaro». Intanto, si terrà oggi la seduta del Consiglio regionale dedicata alla votazione degli atti presentati sul testamento biologico e su Eluana. Sul tavolo, la proposta di risoluzione sull'urgenza di una sul biotestamento, presentata dal Pd, e le mozioni presentate da Ps, Sd con Prc, Verdi, Gruppo misto.

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