lunedì 23 marzo 2009

Berlusconi: Pdl con la Chiesa, ma non sarà la Dc

Corriere della Sera 22.3.09
Berlusconi: Pdl con la Chiesa, ma non sarà la Dc
«No ai collateralismi, da laici difenderemo la sacralità della vita». E sul Pd: diffonde il panico
Le linee-guida del Cavaliere: «Crediamo nell'autonomia, nella sovranità della politica rispetto alla religione»

ROMA — La «sacralità della vita e la dignità della persona sono valori irrinunciabili». La Chiesa «può e deve parlare liberamente anche quando si trova a proclamare principi e concetti magari difficili e impopolari ». Ma il Pdl, che «segnerà la storia dell'Italia sarà un partito laico e non ripercorrerà la via del collateralismo con la Chiesa che è stata la linea della Dc».
A una settimana dalla nascita e mentre An si scioglie per fondersi nel nuovo partito unitario del centrodestra, Silvio Berlusconi delinea la fisionomia del Popolo della libertà. L'occasione per farlo è il messaggio di saluto che indirizza (in collegamento telefonico) al convegno dei Popolari liberali del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, anche se non lesina critiche all'opposizione che «sulla crisi diffonde il panico con spregiudicatezza ». «Crediamo — sostiene — nei valori della vita umana, fondamentali principi indiscutibili e squisitamente liberali e nella libertà della vita che si deve esercitare in una cornice di leggi e di principi, anche se non tutto quello che è fattibile è giusto». Un modo implicito per criticare quanti credono nell'ingegneria genetica e ritengono che staccare la spina (come nel caso Englaro) sia nella disponibilità degli uomini. Detto questo, però, Berlusconi chiarisce: «Siamo certi che il Pdl deve essere ed è un partito laico e rispettoso della libertà di ciascuno sui temi di coscienza. È giusto e doveroso che sia così ma non rinuncerà a dare una linea, a scegliere e difendere determinati valori che sono i nostri valori, in base ai quali dovrà svolgere la sua azione cercando soluzioni ai problemi che l'etica e la modernità ci porrà davanti». Ed ecco il punto chiave, la discriminante primaria: «Cerchiamo e cercheremo sempre soluzioni il più possibile condivise, ma con un punto di riferimento che consideriamo irrinunciabile: la sacralità della vita e la dignità della persona».
Il passaggio successivo Berlusconi lo dedica alla Chiesa, visto che la platea che lo sta ascoltando è particolarmente sensibile al messaggio del-l'episcopato, ma la sua sottolineatura riguarda la distinzione netta dei campi politico e religioso. «Il Pdl — ricorda— sarà un partito laico, non ripercorreremo la via di quel collateralismo con la Chiesa che è stata la linea della Democrazia cristiana. Crediamo nell'autonomia, nella sovranità della politica rispetto alla religione ». Tuttavia, rimarca, «crediamo anche che la Chiesa possa e debba parlare liberamente e svolgere quello che è un suo insostituibile ruolo nella società. Rispettiamo la Chiesa e ne difendiamo la libertà anche quando si trova a proclamare principi e concetti magari difficili e impopolari, lontani da quelle che sono le opinioni di moda e che vanno di moda tra giornalisti e intellettuali».

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