martedì 10 marzo 2009

Englaro porta la sfida in Senato "Vita e scienza hanno dei limiti"

La Repubblica 10.3.09
Englaro porta la sfida in Senato "Vita e scienza hanno dei limiti"
A Firenze cittadinanza onoraria. Il Pd si spacca, la Curia protesta
di Piero Colaprico

L’arcidiocesi attacca la delibera: un atto nefasto, offensivo e distruttivo
Verrà presentata l´associazione "Per Eluana" con il consulente della Chiesa tedesca

MILANO - Tra una settimana Beppino Englaro entra a Palazzo Madama. Sarà anche uno che non fa politica, però un fatto è certo: la battaglia delle idee non gli dispiace. E con questo atteggiamento molto poco diplomatico, che un po´ fa storcere il naso a chi lo voleva zitto e buono, il papà di Eluana non disdegna il ruolo di "testimonial".
Nella sala stampa del Senato - dove il dibattito sul testamento biologico continua anche se a rilento - verrà presentata in anteprima l´associazione "Per Eluana". Ha come presidente onorario lui, come presidente la cugina di Eluana, la signora Germana, psicologa e psicoterapeuta. E vede come numero uno del comitato scientifico dell´associazione il professor Gian Domenico Borasio, consulente della chiesa cattolica tedesca in materia di bioetica. Viene anche stilato da Englaro, dai legali e dai medici che hanno seguito il caso Eluana una sorta di «manifesto del consenso informato».
L´idea base è quella che il comune cittadino, messo di fronte al medico e alle scelte estreme in caso di malattia letale, o perdita della coscienza, abbia davvero l´ultima parola. Nel manifesto si parla della «finitezza della vita umana e della medicina», un concetto che nelle polemiche che hanno preceduto la morte di Eluana sembrava oscurato. E le polemiche non cessano di accompagnare questa vicenda, visto che ieri Englaro ha avuto la cittadinanza onoraria di Firenze: dire che il consenso sia stato unanime sarebbe fuorviante. Nove consiglieri del Pd hanno votato a favore, cinque contro e tre si sono astenuti, quindi il travagliato partito si è spezzettato in tre tronconi. La decisione è passata di misura, con 22 voti favorevoli, 16 contrari e 3 astenuti. E l´arcidiocesi parla di «atto nefasto, offensivo, distruttivo».
«Mi hanno detto che nessuno ha avuto così pochi voti, ma - dice Englaro - sono tematiche che spaccano tutto e tutti. L´importante è che la società civile abbia capito, io resto onorato che anche in questa situazione di spaccatura una città come Firenze mi voglia cittadino. E non gioisco per me, ma per il tema delle libertà dell´uomo». A Roma, con Englaro, andrà anche il professor Borasio. La scorsa settimana questo medico italiano con cattedra a Monaco di Baviera è stato ascoltato dal parlamento tedesco, che è impegnato, come il nostro, in una legge sul fine-vita. E per Borasio c´è una strada maestra: «Le cure palliative sono un requisito indispensabile per l´autodeterminazione del paziente. Se io ho atroci dolori e non c´è nessuno in grado di lenirli, è chiaro che la mia autodeterminazione è limitata».
Englaro da una parte spera di dare un contributo scientifico, avendo bussato a tante porte, ma dall´altra non esita: «Non ho alcun interesse a espormi più del dovuto, resto un cittadino qualunque che difende le sue libertà fondamentali. E come associazione - dice - scenderemo in campo con un referendum se passa l´idea che la nutrizione e l´idratazione siano obbligatorie, che non siano terapie, ma accudimento. Non ci sono alternative, ma ripeto - conclude il papà di Eluana - che non entro in nessun partito politico, men che mai come indipendente, né appoggio campagne elettorali. Cerco solo di dire: "Attenti, potrebbe capitare a voi ciò che è capitato a me ed Eluana, siete sicuri di volere lo stesso calvario?". Mi è consentito domandarlo?».

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