giovedì 19 marzo 2009

Biotestamento Berlusconi al Pdl: si deve votare compatti

Biotestamento Berlusconi al Pdl: si deve votare compatti

L'Unità del 19 marzo 2009, pag. 16

Maria Zegarelli

Il premier Silvio Berlusconi il giorno in cui il Senato inizia la discussione sul ddl sul testamento biologico entra a gamba tesa nei lavori parlamentari. Con ai suoi senatori ribadisce sì la libertà di coscienza, ma subito dopo afferma che il testo del ddl al loro esame «riprende e traduce in norme alcuni dei valori fondamentali del popolarismo europeo». Arriva al punto: «A pochi giorni dal primo congresso nazionale del Pdl è davvero importante riuscire a dare sostanza a quei principi che dovranno unirci per decenni». Ma per carità, «il governo non è tenuto ad intervenire». Lo fa come «uomo, ancor prima che come» premier perché non può «far finta di dimenticare che questo appuntamento parlamentare fa seguito alla tragica sera nella quale morì Eluana Englaro».

La capogruppo Pd Anna Finocchiaro archivia le speranze di dialogo. Berlusconi «prende atto che la pluralità di vedute riguarda anche il Pdl, ma non rinuncia all`imposizione – dice “Non mi pare neanche bellissimo che il premier, rispetto ai propri deputati e senatori, peraltro nominati con questa orrenda legge elettorale, scrive una lettera con la quale sostanzialmente dice "mi raccomando, coniugate la vostra coscienza con l`etica della responsabilità nei confronti del governo e della maggioranza».

Dice Antonio Paravia: «La mia posizione rimane la stessa, io ho sempre detto che per me questa legge è incostituzionale, illegittima e sbagliata», o Lucio Malan: «Ci sono alcune parti del ddl che non condivido». In aula va tutto come previsto: Pdl, l`Udc e la Lega respingono le 4 pregiudiziali di costituzionalità presentate da Pd, Idv e radicali e la questione sospensiva presentata soltanto dai radicali. «Noi combatteremo fino in fondo affinché "io non lo farei" non diventi "tu non lo devi fare"- dice Emma Bonino -. Nei giorni scorsi avevo avanzato una proposta di moratoria, oggi vi prego di fermarvi. La forza dei numeri non è sempre la forza del diritto». L`incostituzionalità si fonda soprattutto sull`articolo 32 della Costituzione. Da qui partono i senatori dell`opposizione che illustrano le pregiudiziali di costituzionalità. «Poter scegliere di morire dignitosamente è un diritto fondamentale di tutti quanti o per lo meno di chi lo vuole fare e chi lo vuole fare deve essere lasciato libero», dice la Bonino. «Chiedo al centrodestra di essere coerente col suo tradizionale approccio anti-giustizialista e di votare a favore delle pregiudiziali», insiste il Pd Stefano Ceccanti che legge in aula un articolo di Alfredo Mantovano apparso su Il Foglio, che ha «inequivocabilmente ammesso l`incostituzionalità» e cita Peppino Calderisi: «Tale legge è destinata inevitabilmente a infrangersi contro la Corte Costituzionale». E Umberto Veronesi - a lungo applaudito - a ribadire che alimentazione e idratazione «sono trattamenti medici» e quindi non possono essere imposti ad un paziente. Raffaele Calabrò, relatore del Ddl, difende il lavoro svolto - cita Enzo Iannacci cantante, nonché medico «laico». Sostiene che non «sempre libertà e diritto coincidono» e che «il bene comune» deve prevalere. «Il voto finale sul testamento biologico si svolgerà giovedì sera-notte della prossima settimana», annuncia Finocchiaro al termine della conferenza dei capigruppo.

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