mercoledì 11 marzo 2009

Biotestamento. Il Pd vota in ordine sparso sull’articolo 1

l’Unità 11.3.09
Biotestamento. Il Pd vota in ordine sparso sull’articolo 1
di Jolanda Bufalini

Sei contrari e tre astensioni nel primo voto di merito sul testamento biologico. L’orientamento prevalente: «Passi avanti ma il testo è ancora inaccettabile». Oggi la discussione su idratazione e nutrizione.

Sei voti contro, tre astenuti nel gruppo Pd, astensione anche del commissario Idv, Astore: l’articolo 1 del ddl Calabrò è passato ieri sera a larga maggioranza ma, nonostante il lavoro bipartisan che ha portato alla riformulazione del testo, senza il voto del Pd (l’astensione vale in Senato come voto contrario anche se è evidente che segnala una diversa valutazione da parte dei tre Pd che si sono differenziati). È il primo voto espresso sul merito di un testo intorno al quale, poco più di un mese fa, si è acceso - mentre a Udine si concludeva l’esistenza di Eluana Englaro - lo scontro in Parlamento. Dal muro contro muro si è passati al confronto, anche perché nello stesso Pdl il testo originario, palesemente incostituzionale, creava problemi, come quelli espressi dal senatore Giuseppe Ferruccio Saro che, ieri a Udine, ha salutato la nascita della associazione dedicata a Eluana Englaro: «Lo scossone etico sul biotestamento è nato dal Friuli, la sfida sul biotestamento deve essere in grado di equilibrare i difensori della dimensione pro life tanto quanto i difensori del concetto di disponibilità della vita».
Ancora inaccettabile
Il Pdl ha accettato di modificare il primo comma. Il risultato ottenuto fa sì che nel gruppo Pd non ci si stracci le vesti per la differenziazione nel voto. Sottolinea il senatore Marino: «Il Pd non si è spaccato, ma ha portato avanti la linea prevalente». Ma, insiste, è stato approvato un articolo di una legge «che continuiamo a considerare contro la Costituzione, perchè lede la libertà di scelta della persona rispetto alle terapie». Dice il senatore Lionello Cosentino «abbiamo raggiunto un risultato di principio su una legge che è partita malissimo e che è ancora, allo stato, per noi inaccettabile. Però non perdo la speranza che il testo possa essere ancora migliorato, in commissione e in Aula». Nella nuova formulazione la legge «garantisce che gli atti medici non possono prescindere dall'espressione del consenso informato nei termini di cui all'articolo 4 della presente legge, fermo il principio per cui la salute deve essere tutelata come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e che nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario, se non per disposizione di legge e con i limiti imposti dal rispetto della persona umana», praticamente una riscrittura dell’articolo 32 della Costituzione. L'intesa si è trovata con una formulazione bipartisan, che vede tra i firmatari la stessa Finocchiaro, ma anche il presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama Antonio Tomassini. Una riscrittura che non è piaciuta alla componente radicale che, ieri mattina, ha convocato una conferenza stampa per annunciare il proprio «ostruzionismo costruttivo», ovvero la determinazione a discutere nel merito - non leggendo foglietti a vanvera, ha detto Donatella Porretti - tutti i sub-emendamenti presentati al testo Calabrò. Al contrario per il senatore cattolico Bosone «il bicchiere mezzo pieno» vale il segnale di attenzione che si esprime con l’astensione. E mezzo pieno il bicchiere è anche per gli altri esponenti “margheritini” del Partito democratico, che avrebbero dovuto incontrarsi ieri con Franco Marini. Riunione poi rinviata perché, in seduta notturna, si è passati all’esame dell’articolo 4 (ora 2) del testo Calabrò.
L’incognita nutrizione
Nel voto contrario «prevalente» del Pd si riflettono due ordini di motivi. Nel merito dell’articolo 1, Ignazio Marino sottolinea: «avevo proposto anche di modificare la parte che parla di “partecipazione del paziente all'identificazione delle cure mediche”, perchè questa formulazione non è il consenso informato». Secondo il senatore pd, «il paziente deve dire sì o no a una terapia altrimenti si aprirebbe la strada a una serie infinita di contenziosi».
Ma pesa ancora di più l’incognita dell’atteggiamento della maggioranza sulle altre questioni controverse, particolarmente sul problema della nutrizione e idratazione artificiale: terapia e quindi soggetta alla libera scelta del paziente per i laici, sostentamento vitale per i “pro life”. Calabrò ha annunciato che esprimerà il suo parere sui sub-emendamenti dell’opposizione articolo per articolo. Evidentemente non vi sono ancora le basi di un confronto. E, infatti, è Calabrò, dopo l’esito del voto a prendersela con «l’atteggiamento troppo rigido di una parte del Pd». Diverso il commento del presidente Tomassini: «Non sono deluso», «è stato un passaggio molto importante ed è evidente una certa diffidenza a dare un parere favorevole finchè non è conclusa le legge». E il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, in predicato come coordinatore del Pdl: «Dobbiamo ascoltare le ragioni del papà di Eluana e dobbiamo dar segno di ascoltare le ragioni di chi ha sofferto».

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