giovedì 26 febbraio 2009

Bio-testamento: ora si divide il Pdl. Veronesi: una resa le mediazioni Pd

l’Unità 26.2.09
Bio-testamento: ora si divide il Pdl. Veronesi: una resa le mediazioni Pd
di Jolanda Bufalini

Lede i diritti della persona: dubbi di costituzionalità sul ddl Calabrò. Botta e risposta fra Gasparri e Pisanu. Franceschini a Micromega: «La linea sul testamento biologico la decidono partito e parlamentari».

Maurizio Gasparri dà del distratto al senatore Pisanu, reo di aver detto che non voterà una legge che dà preminanza allo Stato sui diritti della persona. Ribatte il presidente dell’Antimafia: «Sì è vero. A volte sono così distratto che misfuggono persino gli alti pensieri del senatore Gasparri». Parole fra noi leggere: ieri il testimone delle divisioni sul testamento biologico è passato al centro-destra.
Non si aspettava il senatore Antonio Tomassini che la botta sarebbe arrivata dai suoi stessi colleghi di maggioranza. Mentre lui imponeva in commissione sanità tappe forzate (sedute anche in notturna fino a sabato) e accusava l’opposizione di ostruzionismo, lo stop è arrivato dalla commissione Affari costituzionali. Giuseppe Saro(Pdl) ha spiegato: «Ritengo che vi sia un'impostazione che va contro la libertà e l'autodeterminazione del singolo». Per questi motivi «ci vuole una valutazione vera». Dubbi che sono anche del relatore Bascetto e del presidente Vizzini. Donde «un esito non scontato» del voto sulla conformità costituzionale, spiega Stefano Ceccanti. E una riunione dei senatori Pdl con il segretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, che deve fronteggiare anche un documento di 53 parlamentari, fra cui il sottosegretario Mantovano che vorrebbero aggiungere la respirazione (ventilazione) forzata a nutrizione e idratazione.
Lettera aperta
Ignazio Marino, intanto, si è visto respingere come improponibili gli emendamenti sulle cure paliative e le terapie del dolore. «Se non si vuole fare un manifesto ideologico e di burocratizzazione della morte ci devono essere le risorse per aiutare davvero le persone», ha detto Marino, promettendo battaglia. Assurdo, ritiene Francesco Sanna, «impedire a un ramo del Parlamento di discutere dell’argomento in tutta la sua complessità».
In una lettera aperta firmata da Umberto Veronesi, Stefano Rodotà, Paolo Flores d'Arcais e Andrea Camilleri a Dario Franceschini, si contestano gli emendamenti del Pd, «sono una resa», perché «resterebbe intatta la violenza dell’imposizione delle cure. Non parliamo della cosiddetta “mediazione” di Rutelli, benevolmente accolta da Quagliariello» Risponde Dario Franceschini: «Riconosco l’autorevolezza dei firmatari ma non ci facciamo imporre la linea da nessuno». E spiega Donatella Poretti, radicale: «Gli emendamenti ampiamente rappresentativi della posizione del Pd ci hanno permesso di realizzare un'iniziativa politica di estrema contrarietà al testo Calabrò. Grazie a questo, il centrodestra sta mostrando tutte le sue contraddizioni e divisioni».

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