martedì 11 novembre 2008

Veltroni rompa con i «radicali» o sarà meglio tornare a Ds e Margherita

Veltroni rompa con i «radicali» o sarà meglio tornare a Ds e Margherita

Il Manifesto del 11 novembre 2008, pag. 8

Prima delle elezioni, a febbraio, aveva stigmatizzato il «pasticcio veltroniano in salsa pannelliana». Ora «Famiglia cristiana», con un editoriale, torna all’attacco dell’intesa tra Pd e Radicali, e in generale delle posizioni «radicali» che emergerebbero nel partito. Entrando a gamba tesa nello scontro tra l’area «centrista» del Pd e quella che guarda a sinistra. Pietra dello scandalo, per il settimanale dei paolini, è il «processo» che avrebbe subito la teodem Paola Binetti per aver accostato l’omosessualità alla pedofilia. Sulla vicenda, Veltroni aveva concluso che, pur avendo sbagliato, la deputata, per la sua «posizione personale che non rappresenta quella del partito», non andava denunciata ai probi viri. «In un grande partito come tl nostro - diceva il segretario martedì scorso - non possono esistere reati di opinione o processi per le idee espresse». E anche la deputata Paola Concia aveva concluso: «La querelle Binetti finisce qui». Eppure non finisce qui per «Famiglia cristiana». Che trasecola perché «l’hanno fatta grossa» e protesta: «Il Pd dalle mille contraddizioni ha riconosciuto la libertà d’opinione, salvo fare una reprimenda alla Binetti per le sue idee non conformi al manifesto dei valori del partito. E che dire dell’ipocrisia coi Radicali? Quando prendono posizioni laiciste e anticlericali Veltroni se la sbriga dicendo che non fanno parte del Pd, salvo tenerseli stretti nel gruppo parlamentare». Morale: «se non si scioglie subito, e nettamente, il ‘nodo radicale’, questo finirà per strozzare Veltroni e il Pd. Altrimenti, meglio che Margherita e Ds tornino a essere due partiti ben distinti». Nell’editoriale Veltroni viene definito «l’eterno indeciso, che non ha capitalizzato il successo delle primarie e del Circo Massimo». E il caso Binetti avrebbe aperto «una ferita profonda nella ‘contaminazione’tra la cultura del riformismo cattolico e quella socialista che ha dato vita al Pd». Il settimanale sollecita dunque una «seria riflessione». Senza risparmiare la «radicale» Concia che «ha avanzato la proposta di legge sul reato di omofobia». Replica il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso: «Siamo offesi e Indignati dal nuovo attacco che arriva dalla lobby cattolica. Ribadiamo l’assoluta urgenza di legiferare In materia di lotta all’omofobia e esprimiamo alla relatrice Concia la nostra solidarietà». E Franco Grillini prova «nostalgia per la vecchia Famiglia cristiana che tentava di dialogare con la modernità».

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