sabato 8 novembre 2008

Il voto delle religioni: Barack conquista i cattolici

Il Messaggero 8.11.08
Il voto delle religioni: Barack conquista i cattolici

WASHINGTON Barack Obama, nonostante le sue posizioni a favore della libertà di aborto, ha conquistato l'elettorato cattolico statunitense: dai dati sugli exit poll diffusi dal Pew Forum on Religion and Pubblic Life (uno dei maggiori istituti statistici americani), il senatore afro-americano ha ottenuto il voto del 54% dei cattolici degli States, mentre il suo avversario repubblicano, John McCain, si è fermato al 44%.
Un salto in avanti notevole: nel 2004, il 52% dei cattolici avevano infatti votato per George W. Bush, e il 47% per il democratico John Kerry (cattolico, ma osteggiato dai vescovi perché troppo filo-abortista). Il senatore nero è avanzato anche tra i protestanti: il 45% di loro lo ha votato, anche se la maggioranza è rimasta repubblicana; nel 2004 Kerry aveva ottenuto il 40% del voto protestante.
I cristiani rappresentano la religione dominante negli Stati Uniti, ovvero circa l'82% di una popolazione di oltre 300 milioni di abitanti. Alle varie chiese protestanti tradizionali, divise in una decina di denominazioni (dai battisti agli anglicani, dai luterani ai metodisti) appartengono oltre il 50% degli statunitensi; i cattolici costituiscono il 25% circa della popolazione (un dato in continua crescita grazie ai latinos) e i restanti cristiani a comunità minori, come ad esempio i Testimoni di Geova.
Il dato interessante, sia nel caso dei protestanti che dei cattolici, è che il senatore di origine africana ha conquistato consensi tra i bianchi, anche se il guadagno più consistente è stato tra gli altri gruppi etnici. Obama è avanzato del 5% tra gli evangelici bianchi, tradizionalmente repubblicani, e del 4% tra i bianchi cattolici.
Sulla Cns, agenzia di stampa della Conferenza episcopale cattolica statunitense, si ammette che gli elettori hanno basato il loro voto in primo luogo su questioni come l'economia, l'assistenza sanitaria e la guerra in Iraq, anzichè su temi su cui tradizionalmente si incentrano le preoccupazioni religiose, come l'aborto o le unioni tra persone dello stesso sesso. Negli Stati dove i vescovi hanno martellato di più sulle questioni etiche, ad esempio in Missouri o in Pennsylvania, i cattolici hanno dato il loro voto in percentuale maggiore a McCain.
Stavolta la Conferenza episcopale americana, nella sua dichiarazione pre-elettorale Faithful Citizenship, aveva sì sottolineato l'importanza dell'aborto tra i criteri di scelta, lasciando però alla fine libertà di coscienza ai propri fedeli. Evidentemente nè il “laico” McCain nè l'ultraconservatrice Sarah Palin davano sufficienti garanzie.
Contro Kerry, invece, i presuli erano stati molto più duri, favorendo, nonostante le divergenze sull'Iraq, la vittoria di Bush junior.

Nessun commento: