venerdì 19 febbraio 2010

Lazio, Ruini «manovra» contro Bonino Ma il Vaticano: parrocchie fuori dal voto

l’Unità 19.2.10
Lazio, Ruini «manovra» contro Bonino Ma il Vaticano: parrocchie fuori dal voto
Dietro il duello Bonino-Polverini un altro capitolo dello scontro Cei-Vaticano. Le simpatie elettorali sono ovviamente le stesse ma mentre Ruini vuole un impegno diretto per la candidata Pdl, il Vicariato si oppone.
di Mariagrazia Gerina

Anche dietro l’uscita di Binetti dal Pd la lunga mano dell’ex presidente della Cei
Mons.Miglio: «Sono elezioni amministrative, siparli di problemi concreti come il lavoro»


Le prime battute sono state tracciate a casa di Marco Pannella, sotto gli auspici di un sacerdote di Teramo. Don Giacinto Pannella, omonimo leader radicale, che del prozio ordinato nel 1871 custodisce gelosamente il ritratto. Simbolico traghettatore tra la sponda radicale e quella cattolica tutt’altro che intenzionata a sparire all’interno del Pd. Parola di Franco Marini: «Sono un mezzo pensionato ma ci sono», ha ricordato ad arginare la portata dell’addio al Pd di Paola Binetti. Dopo che la sua difesa a spada tratta aveva spianto la strada della candidatura nel Lazio alla radicale Emma Bonino. Tra una comune origine abruzzese e un racconto su don Giacinto, è stato lui, in casa Pannella, a gettare le basi del dialogo che continua in queste ore nelle stanze del comitato per Emma Bonino, dove al programma della candidata lavorano fianco a fianco il radicale Gianfranco Spadaccia e l’uomo da lui indicato, Lucio D’Ubaldo. «Queste sono elezioni amministrative ed Emma incarna meglio di chiunque altro un bisogno diffuso di moralità e di voltare pagina», ragiona D’Ubaldo. La vera posta in gioco spiega è conquistare i tanti anche tra i cattolici che disgustati dalla politica propendono per il non-voto. Battere sulla questione morale, dunque. E lasciare sullo sfondo, ovvero fuori dal programma, «le questioni che appartengono alla sensibilità di ciascuno», leggi coppie di fatto, «su cui la Regione, fatta salva la necessità di erogare a tutti i servizi, non decide». Questo lo schema dei cattolici pro-Bonino. Riusciranno a rompere la chiamata al voto cattolico anti-Bonino?
Prima l’uscita di Paola Binetti dal
Pd, poi gli attacchi di Avvenire alla candidata radicale e al Pd che ha scelto di appoggiarla. I segnali più evidenti finora non fanno ben sperare. Ma ci sono anche altri segnali. Come la prudenza raccomandata ai vescovi laziali dal cardinale vicario di Roma Agostino Vallini, scelto dal segretario di Stato Tarciso Bertone. La parte più oltranzista dei vescovi laziali, che fa ancora riferimento a Ruini, auspica una presa di posizione pubblica sulla sfida Bonino-Polverini. Vallini ha risposto, per ora, chiedendo di tenere fuori la politica dalle parrocchie. «Niente comizi nelle parrocchie», recita il suo altolà. Che suona come un argine rispetto alla crociata anti-Bonino. Come la presa di posizione di monsignor Arrigo Miglio, responsabile problemi sociali della Cei, anche lui vicino a Bertone: sono elezioni amministrative, anche nel Lazio, al cen-
Foto Ansa
tro vanno messi i problemi concreti, i sostegni a chi perde il lavoro.
Segnali contrastanti, dietro cui leggere un altro capitolo dello scontro tra Cei e Segreteria di Stato, tra Bertone e Ruini, che ha fatto di Roma e del Lazio il fronte più importante di un nuovo scontro di religione. È stato il suo intervento diretto la spinta per Paola Binetti a lasciare il Pd. E la sua convocazione di Gianni Letta e Silvio Berlusconi nella sua dimora, presso il Seminario Minore, ribattezzato dai maligni “Vaticano Due”, a rovesciare nel Lazio, a favore della candidata del Pdl, l’alleanza con l’Udc. La segretaria dell’Ugl d’altra parte si sta dando da fare, con la sua presenza alle manifestazioni religiose ed ecclesiali. Ma soprattutto lavora a garantire presenze cattoliche significative nella sua lista civica. Come quella di Mimma Giaccari, espressione dell’ala “destra” delle Acli, che la stessa Comunione e Liberazione si accingerebbe a far votare. Dall’altra parte però non stanno fermi. L’ex ministro Beppe Fioroni, unito a Bertone da un rapporto molto diretto, fa la spola in queste ore tra le cliniche cattoliche, che non guardano con favore al ritorno della vecchia compagine storaciana alla guida della sanità laziale. E dopo gli ultimi cambi nel cda della Cattolica, che gestisce il Policlinico Gemelli, nodo centrale della sanità laziale, può contare su alcuni amici, fedelissimi di Bertone, come il presidente del Bambin Gesù, Giuseppe Profiti

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