giovedì 17 settembre 2009

Tutti i laici che ora vanno pazzi per la Cei

il Riformista 8.9.09
Tutti i laici che ora vanno pazzi per la Cei

Uno degli effetti collaterali e paradossali del caso Boffo è che ha un po' rimescolato le carte delle amicizie e inimicizie. Secondo la logica tribale che vige nel dibattito pubblico italiano, secondo la quale il nemico del mio nemico è mio amico, molti nemici di Boffo, e della Cei e della Chiesa cattolica italiana, sono diventati improvvisamente suoi amici.
Così in questi giorni stiamo vedendo fior di laici, e talvolta di laicisti, schierarsi come un sol uomo al fianco di colui che più di tanti altri ha interpretato per quindici anni la politica e la strategia della Cei di Ruini. Eugenio Scalfari, per esempio, nel suo fondo domenicale, accedendo alla tesi secondo la quale il segreterio di Stato vaticano Tarcisio Bertone avrebbe lasciato da solo Boffo per colpire la Cei di Ruini, ha simpatizzato con i vescovi condannati fino a ieri per il loro interventismo nel dibattito pubblico e legislativo. «È compito del clero combattere i peccati - ha scritto il fondatore di Repubblica - Denunciarli. Avvertire i fedeli affinché a loro volta non cadano in tentazione. Lo fanno. Lo ha fatto la stampa diocesana. L'ha fatto l'Avvenire. Con prudenza ma con chiarezza». Più che giusto, oggi che è riferito alla vita privata di Berlusconi. Ma forse era giusto anche quando i vescovi intervenivano in campi, come il biotestamento, altrettanto pubblici, dai quali invece Scalfari ha più volte intimato loro di tenersi alla larga.
Allo stesso tempo, fior di esponenti del movimento gay hanno trovato parole ferme e giuste per denunciare l'uso neanche tanto sottilmente omofobo che Feltri ha fatto della vicenda della condanna penale di Boffo, ma senza aggiungere una parola - con l'eccezione di Grillini - sulle accuse di omofobia che fino a ieri avevano rivolto proprio alla Cei e alla Chiesa italiana.

Nessun commento: