martedì 13 ottobre 2009

Altro stop del Governo Pillola Ru 486,

Liberazione 2.9.09
Altro stop del Governo Pillola Ru 486,
Sacconi: «Non in vendita dal 19 ottobre»

Non sarà nemmeno il 19 ottobre il giorno in cui la RU 486 entrerà in commercio. Ne è sicuro il ministro del wellfare Maurizio Sacconi, protagonista ieri di un'audizione in Commissione sanità. Dopo aver di fatto bloccato l'Aifa, l'agenzia indipendente che ha il compito di decidere sulla legittimità a meno della pillola, con l'invito ad aspettare l'esito dell'indagine conoscitiva parlamentare, adesso il ministro Sacconi pone un altro paletto all'orizzonte: la determina tecnica. Cos'è? «E' quella che contiene nel dettaglio il percorso secondo il quale si dovrebbe svolgere l'aborto farmacologico. E' molto importante» ha puntualizzato Sacconi. Sulle stesse posizioni si è messo anche il sottosegretario alla Salute, Ferruccio Fazio: «È giusta la decisione dell'Aifa di aspettare l'indagine conoscitiva del Senato prima di deliberare le modalità di vendita della RU 486. Mi sembra corretto che in presenza di un'inchiesta parlamentare si arrivi quanto meno a una pausa di riflessione, perchè una cosa sono le decisioni tecniche una cosa l'implementazione, una decisione politica».
Di tutto altro avviso l'Idv: «Ancora una volta, il Governo e la sua maggioranza tentano di intimidire un'agenzia indipendente come l'Aifa - ha commentato il senatore dell'Italia Giuseppe Astore, che ha abbandonato per protesta la commissione Sanità al termine dell'audizione di Sacconi - L'indagine conoscitiva doveva avere altri obiettivi. Certamente non quello di bloccare l'iter autorizzativo della RU 486, ruolo che non spetta ad un' indagine conoscitiva». Ma Sacconi insiste: «L'assunzione della pillola abortiva Ru486 potrebbe comportare dei rischi per la salute della donna, se non vengono rispettate tutte le regole di sicurezza. Se la donna si sottrae al ricovero ospedaliero, se gestisce da sola le possibili complicanze o addirittura il momento dell'espulsione, ci saranno problemi.Mi sembra che il Parlamento non abbia nessuna intenzione di prendere tempo, e nemmeno lo vuole fare il Governo». Non contento, Sacconi ha rincarato: «Ci sono dubbi che il servizio sanitario nazionale sia in grado di garantire la compatibilità tra il processo farmacologico e la 194». La radicale Donatella Poretti ha sottolineato che la legge «stabilisce che l'approvazione del farmaco spetti all'Aifa. Il ruolo del Parlamento è quello di fare le leggi e non di interferire con il lavoro di organismi che dovrebbero essere autonomi». In tutto questo, ieri mattina l'Aduc ha inviato alla Commissione Ue una denuncia contro l'Italia «per inadempienza del diritto comunitario sulla questione della commercializzazione della pillola abortiva Ru486». Una direttiva europea del 2001 prevede infatti che un farmaco autorizzato in uno Stato membro, qualora altro Stato membro faccia altrettanta richiesta di autorizzazione, quest'ultima debba rendere operativa la stessa entro 90 giorni.

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