domenica 23 ottobre 2011

Ieri dibattito con Fisichella, tra un mese forum con Bagnasco

La Repubblica 21.10.11
Ieri dibattito con Fisichella, tra un mese forum con Bagnasco
Bersani sul fronte cattolici "Dialogo da laico adulto"
Il segretario pd critica il "negozio dei valori" "Invece si negozia la convivenza"
di Goffredo De Marchis

ROMA - Bersani prende in mano la questione cattolica. Lo fa in prima persona, non delega nessuno. Né i cattolici del Pd, né il potenziale alleato centrista dell´Udc. Lo fa da «laico adulto», una formula che parafrasa e rovescia la famosa battuta di Romano Prodi in risposta all´appello di Ruini a disertare i referendum sulla fecondazione assistita. «Laicità adulta»: per il segretario del Pd vuol dire che un non credente evita di affidarsi solo alle leggi di natura. Semmai si iscrive nel solco di una storia secolare di rapporti tra la laicità e la Chiesa. Mettendo al centro l´uomo. Questo dirà anche il 18 novembre in un´altra sede, alla presenza del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, invitato da Scienza e Vita, la più attiva delle associazioni cattoliche sul fronte dei valori non negoziabili.
L´appuntamento di ieri è dunque solo un primo passo. Bersani discute di Vangelo e laicità con monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione, in un dibattito promosso dalla Congregazione dei figli immacolata concezione e da Elea. Siamo in Vaticano, in una sala di Via della Conciliazione, di fronte a una platea di preti, suore, autorità ecclesiali. In prima fila siede il direttore dell´Osservatore Romano Gian Maria Vian. C´è da rimontare un gap che ormai appare evidente e ancora di più dopo il seminario di Todi. Dove il Forum delle associazioni ha bocciato Berlusconi, ma tra le alternative non ha individuato con certezza un rapporto proficuo con il Pd.
È Fisichella a confermare come per la Chiesa i valori non negoziabili restano tali. «Nessuno li può sovvertire - dice - e ogni tentativo di volerli limitare non sarebbe privo di conseguenze per il corretto impegno dei cattolici in politica». Fisichella del resto è stato uno stretto collaboratore di Camillo Ruini nei lunghi anni al timone della Cei, cioè strenuo difensore del bipolarismo, del pluralismo dei cattolici negli schieramenti, ma allo stesso tempo inflessibile su diritti e bioetica. Con un sorriso Fisichella definisce "pelagiano" Bersani, eretico che cerca la verità «ma deve ricordarsi che non tutto è lecito perché non tutto edifica». Il segretario del Pd affida la sua risposta a citazioni evangeliche senza usare le sue metafore. Poi entra nel vivo, ossia i valori non negoziabili. «La politica non negozia valori», è la premessa. Ma negozia, si confronta e media sulla «convivenza e sul bene comune». Per Bersani il ruolo della cristianità nella costruzione dell´Europa è innegabile. Ci crede, non fa propaganda. E accetta che la Chiesa intervenga, che metta la sua verità davanti a tutto. «Anche la verità però è un fiume carsico. Quando l´hai trovata non devi smettere di cercarla». Il Pd è un partito, spiega, di credenti e non credenti. Con questo approccio: «Una laicità adulta e orgogliosa non accetta di essere descritta come inconsapevole della dignità dell´uomo». Fisichella parla di un "secondo round" prossimo venturo. E il 18 con Bersani davanti a Bagnasco ci saranno anche Maroni, Alfano, Casini. Una specie di test per il dopo Berlusconi.

venerdì 21 ottobre 2011

Il Partito democratico pellegrino in Vaticano

il Fatto 21.10.11
Il Partito democratico pellegrino in Vaticano
Dopo il convegno dei cattolici a Todi che ha decretato finito Berlusconi, Bersani dialoga con Fisichella
di Marco Politi

Tre giorni dopo il convegno cattolico di Todi Luigi Bersani mette piede in territorio vaticano e difende l’autonomia della politica, rilancia il dialogo tra cattolici e non credenti, esorta a trovare “soluzioni condivise” per far ripartire l’Italia.
Sarà perché da piccolo ha organizzato uno sciopero di chierichetti, ma nel confronto con il vescovo Rino Fisichella – fresco dell’incarico ricevuto da Benedetto XVI di promuovere la “nuova evangelizzazione” – il segretario del Pd non mostra complessi di inferiorità né cede a tentazioni compromissorie.
Nel faccia a faccia, organizzato da Piero Schiavazzi per “Eventi Elea” in un palazzo della Santa Sede con tanto di gendarmi vaticani di guardia, si avverte a differenza di altre occasioni l’atmosfera pesante di una situazione del Paese contrassegnata da un drammatico decadimento. Nel parlare di rapporti tra Stato e Chiesa, come si è visto anche dai recenti interventi del presidente della Cei Bagnasco, nessuno può dimenticarlo.
Forse con qualche nostalgia di troppo per la stagione dello scontro-incontro tra Dc e Pci, mons. Fisichella batte il tasto della frammentazione odierna dell’Italia. “La debolezza della politica – dice – è frutto della debolezza di una società disorientata, paurosa e priva di idealità”. La cura, spiega, non può venire solo dalla politica ma dalla “sinergia” di quanti comprendono la drammaticità del momento. E qui entra in campo l’apporto dell’insegnamento della Chiesa e il richiamo al “diritto radicato nella stessa legge di natura” a cui una “laicità creativa” – neologismo inventato dal monsignore – deve sapersi ancorare per creare uno stato giusto e pacifico che non sia, sant’Agostino docet, una “banda di briganti”.
Discorso pacato, che si richiama all’intervento di Benedetto XVI al parlamento di Berlino, che però in coda riafferma nettamente i famosi “principi non negoziabili” con un avvertimento duro nonostante la confezione morbida: “Questi principi sono a fondamento di ogni altro impegno a favore dell’uomo nel suo vivere sociale; ogni tentativo di volerli limitare o modificarne l’ordine gerarchico non sarebbe privo di conseguenze per il corretto impegno dei cattolici in politica”.
UOMO AVVISATO! Il Vaticano avverte il Pd e la Sinistra che continuerà a brandire l’argomento come una clava nei rapporti politici del dopo-Berlusconi.
Bersani notoriamente non è uomo che buca lo schermo con la sua oratoria, ma qui (memore, chissà, della sua tesi di laurea in filosofia medievale sul “Rapporto tra grazia e autonomia dell’uomo in Gregorio Magno”) trova le parole giuste per farsi capire dall’uditorio. “Non tocca alla politica – argomenta – far negozio né della fede né dei valori né della gerarchia dei valori”. Missione della politica, invece, è “negoziare soluzioni condivise per la convivenza”, per costruire una società in cui l’uomo possa diventare più umano. Nessun accenno a quanto accadde al governo Prodi appena tentò di trovare soluzioni per le coppie di fatto, ma il segnale è chiaro. Non hanno senso atteggiamenti “paralizzanti”. Le mediazioni vanno negoziate per risolvere situazioni concrete ed evitare che in nome dei principi si laceri ancora di più l’Italia. Parla – Bersani – come se si fosse riuniti attorno al tavolo di una cascina di Ermanno Olmi. Senza foga ma con franchezza. Punta il dito contro l’attuale legge sul fine vita, in cui non intravvede lo spirito che anima tante famiglie in situazioni tragiche. “Troviamo soluzioni umane”, scandisce. Si dice disposto ad ogni discussione sulla condizione dell’uomo odierno, che rischia di essere schiacciato dalla tecnica, ma rivendica l’orgoglio laico di tanti non credenti, i quali hanno dato la vita per difendere la dignità dell’uomo e la sua libertà. Anche lui, in coda, lancia il suo messaggio: serve il contributo della cultura istituzionale dei cattolici per rimettere in sesto la democrazia in Italia. Serve il dialogo tra credenti e non credenti per evitare la lacerazione sociale del Paese.