domenica 10 aprile 2011

Radicali, finto spot con attacco a Cl

Radicali, finto spot con attacco a Cl

Maurizio Giannattasio
Corriere della Sera - edizione Milano, 05/04/2011

Fotogramma dello spot Telecom: correva l'anno 1953. «Mamma è nata. L'abbiamo chiamata Francesca!». L'annuncio viene dato da uno dei pochi telefoni pubblici esistenti in paese.

Fotogramma dello spot elettorale della Lista Bonino-Pannella messo su YouTube. Un anno dopo, il 1954. C'è sempre un uomo al telefono, ma questa volta l'annuncio è di un altro tipo. «È nata, la chiameremo Comunione Liberazione!». Il riferimento è a quando don Luigi Giussani insegnava al liceo classico Berchet, e insieme a un gruppo di studenti fondava Gioventù Studentesca che qualche anno dopo diventa Cl.

Non è uno spot romantico come quello della Telecom, anche se allietato dalle note dei Beatles. Perché la voce fuori campo è tutto tranne che benevola: «La maggioranza degli italiani non ha mai smesso di lottare contro chi ha ostacolato ogni progresso e libertà civile. Contro chi ha difeso solo i propri privilegi. Contro chi ha umiliato la scuola pubblica dando soldi alle proprie scuole confessionali. Anche a Milano c'è chi non si rassegna». Un pugno in pieno petto che prosegue la battaglia inaugurata dai Radicali con gli esposti sulle firme false per il listino del presidente della Regione, Roberto Formigoni. Ma questa volta il bersaglio è diverso. A finire nel mirino non è solo Formigoni, ma direttamente un movimento ecclesiale, «il cui scopo - si legge nel sito di Cl - è l'educazione cristiana matura dei propri aderenti e la collaborazione alla missione della Chiesa in tutti gli ambiti della società contemporanea». Saranno in molti ad arrabbiarsi.

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